Vacheron Constantin non è certo un marchio che le manda a dire e nel corso del Salone di Ginevra, oltre a presentare alcuni modelli di punta ha lanciato la sua nuova collezione FIFTYSIX, una linea ispirata alla sua referenza 6073 del 1956.
E come è possibile notare semplicemente osservando gli orologi che ne fanno parte è possibile osservare che si tratta di accessori dal sapore vintage benedetti dalla tecnologia moderna nella loro composizione e per ciò che concerne il loro cuore pulsante. Tutti e tre i modelli che la compongono posseggono una cassa dal diametro di 40 mm disponibile sia in oro che in acciaio.
Perché quell’antica referenza è tanto importante? E’ presto detto: al suo interno batteva uno dei primi calibri moderni in-house di Vacheron Constatin. Importante in tal senso per la nuova collezione: il Vacheron Constantin FIFTYSIX presenta un calibro inedito per la versione a tre lancette, ovvero il Calibro 1326 caratterizzato da carica automatica ed una riserva di 48 ore. Esso conta su una massa oscillante scheletrata in oro 22 carati a forma di croce di Malta, segna ore, minuti e secondi e è dotato di finestrella del datario alle ore 3 ed il movimento finito a Côtes de Genève con perlage e fresatura a spirale è visibile attraverso il fondello in vetro zaffiro. Esso è accompagnato da un cinturino in pelle di alligatore.
Il FIFTYSIX Day-date con riserva di carica ovviamente può contare sulle funzioni aggiuntive di giorno, data e riserva di carica grazie al movimento a carica automatica Calibro 2475 SC/2. La massa oscillante scheletrata in oro 22 carati è dotata di un sistema di rotazione con cuscinetti a sfera in ceramica che non necessita lubrificazione.
Il Vacheron Constantin FIFTYSIX Calendario completo è il modello di punta della collezione ed al suo interno si trova una delle più tradizionali complicazioni orologiere: il calcolo delle fasi lunari. Al suo interno batte il movimento a carica automatica Calibro 2460 QCL/1 dotato di massa oscillante scheletrata in oro 22 carati.