Richard Mille e Audemars Piguet hanno annunciato entrambe che prossima edizione del Salone Internazionale dell’Alta Orologeria sarà l’ultima. Niente più Ginevra e questo, di per sé, è già scioccante. Ancor di più se proviene da due brand che ne sono stati colonna portante.
E lo sono stati da indipendenti in pratica. Certo, l’addio dei brand dello Swatch Group a BaselWorld ha fatto più clamore, ma questo non significa che questo “forfait” al Sihh dal 2020 possa essere meglio digerito. Se osserviamo i modelli prodotti da Richard Mille e Audemars Piguet ovviamente notiamo tutti che l’approccio al settore è di tipo differente. Ma allo stesso tempo è facile immaginare che entrambi si siano posti una semplice domanda: come riuscire a non sprecare denaro ed ad ottenere a livello marketing comunque il top? La risposta deve essere stata molto semplice: regolandosi in modo adeguato nella partecipazioni ai Saloni che danno sì visibilità ma costano un occhio della testa. Richard Mille si è così espresso:
Il brand Richard Mille nel corso degli anni ha rafforzato e modificato in maniera importante la sua distribuzione internazionale, attraverso l’apertura di boutiques monomarca, riducendo drasticamente il numero dei rivenditori multibrand, al fine di rispondere qualitativamente ad una domanda in costante aumento. Inoltre, l’universo dei grandi saloni non corrisponde più alla strategia di distribuzione ultra selettiva del brand.
Più o meno sullo stesso tono è stata Audemars Piguet,
L’evoluzione dell’industria orologiera è tale che il “modello di business” di Audemars Piguet è in pieno mutamento. La Manifattura apre così un nuovo capitolo ponendo i clienti al centro della propria strategia aziendale e decidendo di stabilire relazioni dirette e personali con gli appassionati di orologi di tutto il mondo.
Sono seguiti poi ringraziamenti nei confronti del Salone di Ginevra per la fruttuosa collaborazione. Ve lo aspettavate?