Pequi-cosa? Pequignet. Esatto, proprio così. Forse non avrete mai sentito parlare di questo marchio per il semplice fatto che non ha mai lavorato a fondo per uscire dai confini francesi entro cui nasce nel 1970 e nei quali ha raccolto enormi gradimenti. E questo basti per sapere che non è esattamente l’ultimo arrivato in materia di segnatempo. Tutt’altro. La maison francese, infatti, oltre ad utilizzare i ben noti ETA, produce un certo numero di movimenti in-house.
In un certo senso, il fatto che Pequignet non sia tanto famosa quanto altri marchi non preclude il fatto che i suoi segnatempo siano tanto validi quanto intriganti, dettaglio tutt’altro che trascurabile che viene testimoniata dal cronografo Pequignet Moorea Automatico.
Il Moorea Automatic Chrono è un orologio chiaramente sportivo che, tuttavia, si fregia di alcuni tratti molto particolari. Fra questi si annoverano gli inserti in fibra di carbonio nera che compaiono sui lati della cassa, di per sé realizzata in acciaio inossidabile 316L. Il contrasto tra l’acciaio spazzolato e il nero degli inserti crea un effetto dinamico e inedito, in linea con la fattura del resto delle referenza su cui spicca la lunetta nera.
All’interno dei 44 millimetri di diametro della cassa trova posto un movimento automatico ETA 2894 di fattura svizzera, con 37 rubini, 28.800 vibrazioni all’ora e una riserva di carica di circa 40 ore. Ruotando la cassa è possibile ammirare il cuore pulsante del segnatempo attraverso il fondello trasparente con vetro in zaffiro. L’occhio corre subito alla decorazione Cotes de Geneve che arricchisce la bellezza del Moorea.
Il quadrante in fibra di carbonio fa da sfondo per i contatori cronografici che si aprono a ore 3, 6 e 9. Il datario, invece, trova posto a ore 4. A completamento della referenza che consigliamo con comprovata affidabilità accenniamo al tipico cinturino in gomma nera e inserti in acciaio che contraddistingue buona parte degli esemplari del marchio francese.