Questo orologio è figlio di un know how conclamato e durato anni, nato dalla mente di un discendente di una lunga stirpe di fabbri, Rönkkö appunto. Grazie alla sua esperienza lavorativa in Nokia, ha messo a punto conoscenze atte alla risoluzione di quei problemi che altrimenti avrebbe fatto fatica a sbrogliare.
Questo segnatempo esprime in pieno robustezza e aggressività, così come nelle intenzioni del maestro orologiaio. Le linee e le curve della cassa in acciaio (che misura 41 mm di diametro) sono forse un tantino aggressive e sembrano come fossero ricavate da un taglio netto d’ascia.
Tuttavia sono di stile classico; lateralmente, la forma della cassa si ispira al profilo della zampa di un drago, queste le intenzioni della manifattura. Il quadrante è un vero e proprio labirinto, per risolvere il quale senza dedicarvi proprio otto ore al giorno del proprio tempo, ci vogliono circa due mesi.
“Ci sono solo due percorsi ed entrambi partono da ore 12: uno è cieco, l’altro – percorrendo tutto il quadrante – porta alla scritta “Rönkkö”, dichiara l’orologiaio.
Il calibro AR1 muove un meccanismo a carica manuale in cui tutte le platine sono di Argentone, una lega di rame, zinco e nichelio – argentata tramite trattamento galvanico – la cui finitura si sa necessitare il doppio di lavoro di quanto basterebbe invece se fosse di semplice ottone.
L’acciaio è stato utilizzato solo per il ponte e la ruota del bilanciere. Ad una prima occhiata ciò che salta agli occhi è una fine architettura a ponti separati, ispirato i vecchi calibri degli orologi da tasca Gruen. Essendo completamente un prodotto artigianale, per la creazione di questo orologio sono stato utilizzati utensili manuali tra cui diversi tipi di attrezzi abrasivi. Lo sfondo – o linea inferiore della platina principale – è finito a perlage, le parti superiori sono smerigliate a linee verticali. Gli angoli vivi presentano finitura ad anglage e sono ovviamente smussati e lucidati a mano.