Waltham è oltre 160 anni di orologeria, molta della quale esclusivamente da tasca. Ce ne sono veramente ancora tanti in giro di quelli che furono fabbricati a Roxbury – Massachutes USA – dal 1850, anno della sua fondazione, fino ai primi anni ’50, periodo da cui in avanti la manifattura si trasferì definitivamente in Svizzera.
Il marchio ha presentato la collezione Heritage, che riprende come per magia il tempo letto con stile, così come si faceva fino a quasi un Secolo fa. Questi orologi da tasca sono per il marchio un’icona. Dentro di ognuno pulsa un Calibro a carica manuale ultrapiatto.
Sono certificati dal COSC, eccetto il modello HP43, perché l’eleganza non deve scendere a compromessi. A rappresentarli vi sono delle casse in oro giallo o bianco 18 carati in una varietà che segue da vicino i gusti individuali, siano essi interpretati in tradizionali hunter o a Lèpin, o infine a forma arcuata come nel HP43.
Gli orologi dell’inizio del terzo millennio, come lo furono a suo tempo quelli le cui gesta riecheggiano nelle pagine di storia, sono in continuo mutamento: a discapito dei modelli di status, alimentati spesso dalla sola speculazione, stanno tornando di moda quelli in grado di dire chi sei.
L’orologio da taschino induce a ricordi di un’epoca in cui l’avere un oggetto del genere segnava lo status sociale di chi lo possedeva, a seconda della sua manifattura e dei materiali con cui erano creati. Oggi vale come pezzo di antiquariato o per chi vuole continuare a sentirsi un signore di inizio ‘900, o per chi molto più semplicemente vuole far emergere ancora più con veemenza ma eleganza la propria personalità.
Per questi individui portare un orologio al polso, specie se meccanico e creato con tanta maestria, è un vero e proprio sacrilegio. Meglio tenerlo nel taschino e mostrarlo all’occorrenza.