Panerai Radiomir è una delle poche realtà italiane in campo di alta orologeria che possono vantare una così lunga storia. Non ci credete? E allora facciamo un salto indietro fino al 1936, quando in occasione del varo del primo gruppo sommergibili della Regia Marina, vennero richiesti alle officine Panerai degli orologio da polso in grado di affrontare le immersioni in mare. Modelli robusti e capaci di offrire anche un’ottima visibilità anche in acque profonde.
Panerai non era certo nuova nel settore, visto che si occupava già di meccaniche artigianali di precisione da una sessantina di anni e utilizzava una tecnica per rendere autoluminosi i quadranti di strumenti utilizzati in ambito militare, congegni di mira e reticoli per cannocchiali. Ma andiamo avanti.
Il procedimento – Radiomir – si otteneva dunque grazie a una speciale miscela di fosforo e materiale radioattivo in pasta. Questa veniva poi introdotta in alveoli ricavati nel materiale costituente il quadrante dello strumento o il reticolo del cannocchiale, e il gioco era fatto.
Il Panerai Radiomir, quindi, nasce come strumento per scopi puramente tecnici e nel corso degli anni, come è giusto che sia, ha subito diverse evoluzioni. E tutte in meglio. Oggi il modello Radiomir è una rarità, un orologio sempre più ricercato dai collezionisti di tutto il mondo per la sobrietà e l’eleganza delle forme, cassa a cuscino e anse a filo. Rispetto ai primissimo modelli, vediamo ad esempio che le anse, un tempo saldate alla cassa, vengono oggi fissate attraverso un esclusivo sistema a vite (brevettato), elaborato da Panerai, che consente un’agevole sostituzione del cinturino.
Oggi il Radiomir è disponibile con cassa di 45 mm di diametro. I metalli utilizzati sono: l’acciaio speciale AISI 316L (una sigla che indica una lega di qualità superiore in quanto priva di fosforo e assolutamente inossidabile) e l’oro rosa 18ct. E storia fu, è e sarà!