Un modello unico nel suo genere come unico nel suo genere è l’orologiaio che l’ha ideato, uno dei pochi che ancora realizza i suoi manufatti a mano nonostante l’anima meccanica. Gli ultimi di questa ‘casta’ fanno parte dell’associazione AHCI di cui Masahiro Kikuno è l’ultimo rappresentante e il Tourbillon 2012 è uno dei pezzi più originali mai venuti alla luce.
Per finirlo, solo con le sue mani e senza l’aiuto di una macchina CNC a controllo numerico, Masahiro Kikuno ci ha messo circa sei mesi di duro lavoro. Una impresa titanica ma che con sommo orgoglio Kikuno ricorda. La platina principale del movimento, tiene a precisare l’artigiano, deriva da un comune Calibro ETA.
Ogni particolare è stato scolpito e lucidato solo con l’aiuto di pochi utensili. Eccetto per la tasca di pochi sarebbe un’utopia. Tutto sta solo nel riuscire “comprare” come è stato fatto. Non costa nulla, ma per farlo bisogna saperlo osservare nei minimi particolari.
Particolari che si riconoscono nelle coste sul movimento visibili dal fondello. Sinceramente nel loro profilo non avevo riconosciuto le decorazioni “a spina di aringa” (traduzione dall’inglese “Herringbone”) così chiamate e definite dal Maestro George Daniels che le descrive nel suo “Watchmaking”, più che un semplice libro, un manuale che descrive come realizzare ogni singolo componente di un orologio meccanico.
Per i più curiosi la cassa è in oro rosso e misura 43 mm di diametro. Il movimento cal. mk12 è a carica manuale con ore decentrate e tourbillon. Nonostante la sua giovane età, non è il primo: Masahiro ha già alle spalle un tourbillon con calendario perpetuo, il primo mai realizzato in Giappone. Masahiro ha solo 30 anni. Se queste sono le premesse per essere un orologiaio che si ricorderà nel tempo, beh, crediamo che il giovane nipponico si è già ritagliato una fetta di notorietà che travalicherà questi anni.