Nei prossimi giorni continueremo ad analizzare alcuni modelli presentati a Baselworld 2019 ma come giusto che sia è tempo di fare un piccolo bilancio su un’edizione che ha visto numeri più bassi rispetto al passato ma che promette di rivoluzionarsi nel 2020.
E’ importante infatti non dimenticare l’accordo tra il Salone di Basilea e quello di Ginevra di unire idealmente gli sforzi rendendo le loro due manifestazioni l’una consecutiva all’altra per attirare nel modo migliore interessati ed espositori. Tornando comunque a Baselworld 2019 è innegabile che vi sia stato un calo nelle presenze: non è stata cosa da poco la mancanza del gruppo Swatch con tutti i suoi brand, ma allo stesso tempo non si può dire che sia stata un fiasco. Quando il Managing Director di Baselworld Michael Loris-Melikoff fa capire con le sue parole che questa è da considerare una edizione di transizione, non gli si può dare torto.
Certo, l’interesse tra stampa ed influencer è stato in leggera flessione ma di sicuro l’edizione del prossimo anno porterà un cambiamento netto se le promesse fatte questo ano saranno mantenute: l’organizzazione vuole cambiare di fatto la fiera in una piattaforma dove sperimentare i prodotti: Non solo vedere ma vivere. Qualcosa che verrà favorito anche da una piattaforma digitale dedicata in costruzione con al suo interno strumenti di informazione, assistenza e networking per tutto l’anno. E per ciò che riguarda l’orologeria settori come il CEO Talk e una Virtual Reality Zone possono fare davvero la differenza, aiutando non solo la sopravvivenza stessa del salone ma migliorando un rapporto da stringere sempre di più con i grandi marchi che devono impegnarsi per avvicinarsi meglio alla clientela, anche a quella che da semplice appassionata non può permettersi di comprare.