Hamilton Thin-O-Matic, gli automatici più sottili

La famosa azienda statunitense Hamilton, oggi parte del gruppo svizzero della Swatch, è senza dubbio una delle maggiori produttrici di orologi di pregio. Per coloro che amano la bellezza e la precisioni delle creazioni svizzere ma che amano la libertà e hanno lo spirito del volo, questi orologi sono un punto di riferimento irrinunciabile per tutti gli appassionati.

Come ad esempio le creazioni della nuova linea Hamilton Thin-O-Matic che affonda le sue radici negli anni ‘60, quando il modello originale che portava questo nome apportò nel settore una piccola rivoluzione. Disponibile con casse in due dimensioni, ogni orologio attuale nasconde la forza di un sottile movimento automatico svizzero in un design che fonde eleganza e comfort. Gli orologi della linea Hamilton Thin-O-Matic diventarono famosi per essere gli automatici più sottili del tempo.

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Hamilton X-Mach, l’orologio per moderni Top Gun

Gli orologi griffati Hamilton da oltre centoventi anni sono segnatempo legati a un brand illustre: referenti esclusivi della produzione statunitense di orologi da polso. Oggi il marchio Hamilton è parte della Swatch Swiss che certo non ha bisogno di presentazioni. Le righe di elogio odierne, sono tutte rivolte a un classico del marchio, il modello Hamilton X-Mach.

Pensato per tutti coloro che amano lo spirito libero e per quanti non possono prescindere dalla precisione,  Hamilton X-Mach sa fondere la tecnologia all’avanguardia delle creazioni svizzere. E’ un orologio per chi ama la libertà e i design non troppo rigorosi e impegnativi. Resta in ogni caso un segnatempo con importanti caratteristiche tecniche che nulla ha da invidiare ad orologi più complessi e costosi. Perché, va detto, Hamilton ha anche tale qualità: costo limitato, garanzia totale.

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Hamilton Pan Europ Chronograph: gli anni ’70 ritornano in scena

Il nuovo Hamilton Pan Europ chronograph è un tributo al modello del 1971 messo sul mercato con lo stesso identico nome e capace di riscuotere, nel corso degli anni, un successo notevole. Non sorprende che la produzione di questo nuovo esemplare sarà limitata a soli 1971 pezzi su almeno uno dei quali varrebbe la pena tentare di mettere le mani.

Nel caso aveste occasione di comparare il modello del 1971 con quello del 2011 noterete certamente che si assomigliano profondamente e che sono quasi del tutto identici.

Nonostante ciò, esistono alcune piccole differenze: il calibro H31 automatico è del tutto nuovo e, per via della sua struttura, la corona è stata spostata a ore 9 anziché a ore 3. La piccola apertura del datario non è più circolare ma rettangolare, alterando leggermente il design iniziale del pezzo.

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Hamilton Khaki Field (H70685337): un esemplare ampio e accattivante

Hamilton è una casa che esiste dal lontano 1892 che iniziò a realizzare orologi da tasca in Pennsylvania per lanciare il suo primo orologio da polso nel 1917, attestandosi come una delle principali fornitrici ufficiali dell’esercito. Dopo la seconda guerra mondiale Hamilton lanciò il suo primo orologio elettrico (l’Hamilton Electric 500) di cui è stato recuperato il design per uno degli esemplari utilizzati nel il film Men in Black.

Premendo il pulsante “avanti veloce” arriviamo ai giorni nostri, in cui Hamilton è posseduta dalla Swatch Group, una grande famiglia che include Omega, Tissot e persino Blancpain. Hamilton è ormai diventato un marchio di grande successo che commercia orologi di fattura svizzera spesso equipaggiati con movimenti ETA (anch’essa parte della famiglia Swatch). Il bello di Hamilton è che è riuscita a conciliare con maestria le caratteristiche tipiche del genere militare con un design moderno e funzionale, capace di attrarre l’attenzione di un pubblico vasto e diversificato.

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Hamilton X-Wind Automatic Chronograph: per svelare i misteri dei venti

Gli appassionati di aviazione potrebbero avere alcuni ottimi motivi per dare un’occhiata ravvicinata a questo Hamilton X-Wind Automatic Chronograph, di ottima presenza e di buona fattura.

Con la sua cassa in acciaio inossidabile di circa 44 millimetri di diametro, questo Hamilton X-Wind è adatto a polsi medio-grandi e agli amatori di segnatempo che non passano inosservati. Un occhio attento noterà immediatamente che questo Hamilton non ha una costruzione scontata e consueta, soprattutto per via del posizionamento della corona a ore 9, sintomo di un ribaltamento del movimento interno. Lo scopo sottostante è quello di dare spazio alle due corone addizionali posizionate a destra, grazie alle quali è possibile muovere la lunetta interna e il piccolo indicatore bianco usualmente posizionato a ore 12.

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Lady Hamilton Vintage: nostalgico novecento

Circa cento anni fa le donne indossavano orologi come questi Hamilton Vintage, sottili, delicati e assolutamente femminili. Se oggi questi esemplari paiono avere un aspetto del tutto normale e scontato, non era così nel 1908, quando Hamilton produsse i primi segnatempo per donna. Poiché all’epoca i vestiti femminili non erano dotati di tasche in cui riporre l’orologio, Hamilton penso di realizzare piccoli gioielli da polso che servissero anche a segnare l’ora. E’ qui che nascono gli Hamilton per Lei.

La versione attuale degli Hamilton Lady Vintage proposti per il 2010 rimane fedele alla linea del secolo scorso. Le dimensioni sono ridotte, con una larghezza di soli 15 millimetri, cosa che non impedisce alla casa americana di garantire un’eccellente e indubitabile precisione del movimento interno alla cassa. Nel recuperare le linee dolci e femminili tipici degli orologi gioiello degli inizi del ‘900, Hamilton non trascura di rimanere fedele alla qualità tecnica, nonché alla scelta di materiali d’eccellenza.

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Hamilton Khaki Team Heart: Indiana Jones indossa Hamilton

Hamilton ha sempre coltivato una collaborazione storica sia con star della portata di Elvis Presley sia con l’intero mondo Hollywoodiano. Tra le più memorabili apparizioni di Hamilton in produzioni cinematografiche di rilievo ricordiamo Independence Day, Arma Letale 4, Men in Black e C’è Posta per te. Negli ultimi giorni Hamilton si è guadagnata uno spazio pubblicitario anche nei maggiori giornali italiani in cui viene promosso un film in uscita il 15 ottobre 2010.

Il titolo è decisamente eloquente: “Buried – Sepolto”. In questa pellicola di produzione spagnola il protagonista Paul Conroy, interpretato dall’attore canadese Ryan Reynolds, si risveglia sepolto in una bara. Prima di morire ha a sua disposizione 90 minuti d’aria, un cellulare, un accendino, un coltello e un orologio Hamilton Khaki.

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Hamilton RailRoad 2010: modelli e specifiche

Ne abbiamo dettagliato la fascinosa commistione tra tradizione e innovazione. Ci ha catturati, inutile nasconderlo. Ma la nuova serie di Hamilton RailRoad 2010, illustrata nel dettaglio dall’azienda a stelle e strisce nel corso dell’anteprima milanese, merita un richiamo approfondito anche rispetto alle componenti tecniche e strutturali.

Tre tipologie differenti in grado di soddisfare le esigenze più svariate e creare un filo conduttore tra l’orologio di precisione ferroviaria Lancaster 1892 e l’abbozzo del mondo che verrà.

Hamilton RailRoad 38mm, per cominciare. Dal taschino al polso e la traduzione temporale degli anni trascorsi. Datario a ore tre, impermeabilità 10 bar/ 145 PSI (100 m/328 ft), movimento Automatic 2824, quadrante (argento, nero o bianco) cerchiato con tracciature che richiamano in maniera immediata le traverse dei binari ferroviari. Triplice scelta del cinturino: pelle nera o bianca con incisione della scritta ‘The Watch of Railroad Accuracy – Lancaster 1892’ oppure bracciale in acciaio inox.

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Orologi Hamilton RailRoad 2010: Milano, la presentazione in anteprima


RailRoad corre lungo i binari del tempo senza stridere. Si parte dal 1892, prossima fermata: il futuro.
Un cammino lungo generazioni, l’energia è il movimento. Il mezzo di trasporto fa di qualunque polso, il più bel polso.
Messa giù così, il personalissimo percorso alla scoperta di Hamilton RailRoad 2010 diventa un viaggio privo di limitazioni.  La svolta è lì: bracciale, quadrante, disco. Pensi già a domani, arriva ieri. Mi confonde, mi affascina. Poi, le sensazioni iniziano a travolgermi. Sei vicino a ieri, s’intrufola l’indomani. Il segnatempo, i millesimi, parecchio vapore, odori di vintage e caucciù, il freddo dell’acciaio. Il freddo di un autunno che a Milano pare già inoltrato. Il legno di una locomotiva che fischia collima d’improvviso con la gomma che riveste quattro ruote motrici. E, d’improvviso, è sempre mercoledì. Quello di più di un secolo dopo. L’occhio prova a fissare il tempo leggendone i dettagli ma lo sguardo ha imparato a prevaricare sulla vista. Hamilton prima trascende poi include. E, rendendo unico ciascun istante, abbraccia metaforicamente la Storia grande con la delicatezza con cui ti abbraccia il polso. Pare facile, a volte, descrivere un orologio.

La tradizione.
A chi si muove con cadenza quotidiana, per lavoro e quant’altro, nei meandri del centro di Milano verrebbe facile raccontarla così: dalle 17 alle 19. Quando non c’è un posto neppure a pagamento. Non c’è anticipo sugli appuntamenti nemmeno se sei alla guida di un bolide da centinaia di cavalli. Respirare (oltre allo smog) l’intreccio di un “passato-presente” in una metropoli simile a cento altre sparigliate per il pianeta e quasi non sopportarla.
La tradizione.
Quei venti minuti di ritardo che cerco di colmare con una corsa a pieni polmoni (dopo il miracolo d’aver trovato un buco) sono un biglietto da visita infimo. Lo riconosco. Punto tuttavia sul fatto che Hamilton – chi se non Hamilton – il tempo sappia non solo scandirlo e dominarlo. Non sbagliavo: sa anche gestirlo. Pleonastico, quindi, svelare che i primi a essere in loco (tra gli anfratti di via Savona, intorno a palazzi che, la tradizione, sembrano impersonificarla) sono proprio i referenti di Hamilton. Ultimi, bloggers e giornalisti (il mio ritardo? Ho una attenuante: la mattina stessa, esco di casa senza l’orologio!).
In collaborazione con Connexia (ottimo connubio sotto ogni punto di vista), la casa statunitense svela in anteprima mondiale (c’è stata Basilea, vero. Mi si conceda il patriottismo) un paio di nuovi modelli. Alle 19 ho già poca scelta: tre secondi per guardarmi intorno, ne passano due e improvviso mentalmente un paio di attacchi per il pezzo. Poi, non fai in tempo a dire “meno uno” che vieni preso per mano e proiettato nell’incantevole universo di Hamilton.
E lì, tra i cunicoli di dimensioni spazio – temporali esclusive, scopri che la tradizione ha le fattezze del prossimo futuro. Nonostante l’accostamento datato 1898 tra il primo modello Hamilton Rail Road e la locomotiva. Era l’orologio di precisione ferroviaria. Il primo a fare epoca. Il primo a sdoganare la percezione statica del tempo. Il primo a vanificare le implicite limitazioni dello spazio. Dal taschino al polso, senza farsi canuto. Senza ingiallire. Senza impolverirsi. Semmai, riuscendo a fare cronaca, tendenza, notizia. Non si invecchia mai se il riferimento è la perfezione.
Cos’è tradizione, si diceva.

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Hamilton ODC X-02: viaggio nel futuro

Quasi fosse proprietà insita, naturale: alcuni oggetti sono capaci di evocare sensazioni uniche e potenti, tanto da trasportarci con la mente e con il corpo in una realtà diversa e sognante. Qui tutto diventa possibile e i limiti della vita quotidiana scompaiono all’improvviso.

Questi oggetti sono spesso opere d’arte, capaci di farci immaginare momenti storici e memorabili, altre volte basta un oggetto appartenuto alla nostra infanzia per tornare indietro di molti anni. Eppure gli oggetti capaci di catapultarci in un’imprevedibile futuro sono molto rari.

Tra questi vi è il nuovo esemplare di Hamilton ODC X-02, un futuristico segnatempo che reinterpreta il concetto di orologio con grande audacia e originalità. L’Hamilton ODC X-02 si fregia di una cassa che assume la forma della sezione dell’ala di un aereo.

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Orologi Hamilton, Pulsomatic è il segnatempo digitale

Hamilton PulsomaticQuarant’anni fa nasceva il primo orologio LED digitale al mondo realizzato da Hamilton. Adesso, per celebrare quella che fu una grande innovazione , il marchio americano ha presentato il nuovo Hamilton Pulsomatic, segnatempo digitale dal design futuristico.

Orologi Hamilton, dunque. Per la precisione il modello Pulsar che deve il suo nome agli impulsi radio emessi dai corpi celesti. Superfici lisce e arrotondate per la versione 2010, cassa in acciaio e display nero a cristalli liquidi alimentato da un movimento automatico svizzero innovativo, l’H1970.

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