I ripetizione minuti suonano a richiesta le ore fino al minuto più vicino. Sono considerati i più sofisticati tra gli «orologi a suoneria» e sono secondi come complessità solo alle grandi e piccole suonerie. Questa complicazione si abbina raramente ad altre complicazioni, perché la raffinatezza del suo meccanismo esige un grande volume all’interno della cassa.
Chiunque abbia al polso, o tra le mani, un ripetizione minuti può testimoniare la magia di «ascoltare» il tempo senza dover guardare le lancette. Come si sa, la necessità è la madre delle invenzioni. Gli orologi a suoneria non sono un’eccezione. La luce elettrica che noi conosciamo è una comodità relativamente moderna.
Conoscere l’ora in piena notte non era facile, nei secoli passati. Certamente, gli orologi con meccanismi di suoneria potevano indicare al passaggio l’ora più vicina, o anche il quarto più vicino. Ma dormire in compagnia di una grande pendola che suonava ogni ora, oppure ogni quarto non era la migliore ricetta per un sonno riparatore! Era necessario trovare un modo più discreto per conoscere l’ora, senza dover accendere una candela o una lampada.
I primi orologi a ripetizione si accontentavano di battere colpi discreti sulla cassa, e questo rumore sordo non poteva essere avvertito se non tenendo l’orologio in mano. Gli orologiai hanno inserito in seguito una campanella, generalmente fissata all’interno della cuvetta posteriore, sulla quale batteva un martelletto. Questi primi «orologi a carillon» indicavano dapprima l’ora a richiesta, poi anche i quarti (ripetizione quarti) e il mezzo quarto più vicino (ripetizione mezzo quarto).
All’inizio del XIX secolo, A.L. Breguet e i suoi orologiai hanno concepito un orologio in grado di battere le ore, i quarti e i minuti. Invece di una campanella essi introdussero un sistema di«timbri» arrotolati nella cassa, il che ha permesso di ridurre il volume e di suonare differenti note.
Alla fine del XIX secolo, il meccanismo di ripetizione minuti – molto perfezionato – si è imposto nella sua configurazione attuale. I meccanismi di ripetizione minuti sono quasi sempre sistemati sotto il quadrante. Questa costruzione offre effettivamente la configurazione più pratica. Tuttavia, impedisce molto spesso di ammirare il meccanismo ed il suo funzionamento – a meno di non essere un orologiaio oppure di avere tra le mani uno di quei rari orologi a suoneria con quadrante trasparente.Lo spettacolo di un ripetizione minuti in funzione può risultare un po’ sconcertante, al primo sguardo, con le sue innumerevoli funzioni che si succedono rapidamente.
Un meccanismo di ripetizione minuti consta di oltre 100 componenti, tutti fabbricati con tolleranze oltremodo rigide. Anche con le tecniche di lavorazione più precise, l’orologio deve necessariamente passare per le mani di un orologiaio altamente qualificato, il quale effettuerà numerosi aggiustamenti per ottenere una buona sonorità e una giusta cadenza di suoneria.
I timbri hanno sostituito la campanella, che emetteva una sola nota. Ma questi sottili fili metallici sono delicati da regolare e la loro messa a punto esige un orecchio sopraffino ed una grande abilità manuale. Ogni timbro – e ve ne sono normalmente due, in un ripetizione minuti – dev’essere regolato a mano da un orologiaio di grande esperienza, in modo da produrre il suono più armonioso.
La potenza del rintocco di ciascun martelletto deve essere regolato individualmente per evitare di «affaticare» i timbri. Una buona sensibilità tattile nonché un orecchio molto sensibile sono di importanza decisiva in questo stadio critico nella nascita di un ripetizione minuti. Per fare risuonare i timbri, si impiegano dei martelletti. Poiché generalmente si hanno due timbri, i ripetizione minuti hanno due martelletti.
Il peso di ciascuno di essi deve essere perfettamente adattato al timbro corrispondente. Inoltre – dettaglio fondamentale – la forza della molla che comanda ciascun martelletto deve essere esattamente proporzionale al peso del martelletto stesso, senza di che il timbro produrrà un cattivo suono, o perché troppo debole, o perché troppo forte. La regolazione delle molle dei martelletti, per un maestro orologiaio, ha anch’essa un ruolo essenziale nella qualità complessiva di un buon ripetizione minuti. Tutto è pronto adesso per il gran concerto.
Il ripetizione minuti batte prima le ore sul timbro grave, poi i quarti sui timbri grave / acuto alternati, e infine i minuti sul timbro acuto. Se sono, ad esempio, le 10 e 52, il meccanismo produce dieci rintocchi sul timbro grave, poi tre rintocchi alternati grave / acuto per il terzo quarto, seguiti da sette rintocchi sul timbro acuto per i sette minuti trascorsi dopo l’ultimo quarto. Il proprietario dell’orologio quindi sa che ore sono semplicemente ascoltando il suo segnatempo. Questa sinfonia può apparire semplice, ma il meccanismo che la rende possibile esige grandissime competenze, sia sul piano manuale che su quello auditivo.
Nel cuore di tutti i ripetizione minuti troneggia la «chiocciola dei minuti». Questo componente è fatto di quattro parti, ognuna delle quali ha 14 incisioni per regolare la suoneria dei minuti. Ma, obietterete voi, 14×4 = 56, dove sono i 4 minuti mancanti? La risposta è semplice.
Quattro volte all’ora, proprio all’inizio di ogni quarto, è inutile battere il minuto, perché il conto comincia solo al primo minuto trascorso dopo il quarto. Oltre alla chiocciola dei minuti, il «cervello» dei ripetizione minuti comprende una «chiocciola dei quarti», con 4 incisioni che regolano la suoneria dei quarti, ed una «chiocciola delle ore», con 12 incisioni, per quella delle ore. Sono queste tre chiocciole ed i loro rispettivi «rastrelli» che danno voce ai ripetizione minuti, consentendo loro di cantare che ore sono al minuto più vicino.
Non esiste un metodo standardizzato per fabbricare un buon ripetizione minuti. La maggior parte degli orologiai considera questo meccanismo la complicazione suprema. Tutto deve essere assolutamente perfetto per produrre il suono più armonioso e la suoneria meglio cadenzata. Ed è per questo che il «canto» di tutti i ripetizione minuti prodotti da Patek Philippe viene accuratamente ascoltato e controllato da Philippe e Thierry Stern. E solo dopo aver ricevuto la loro approvazione questi orologi vengono registrati negli archivi Patek Philippe come degni di essere tramandati alle future generazioni.