Un orologio che non ha bisogno di presentazioni, tale e tanta è la sua fama nel mondo. È la nuova creazione di Cartier il modello Pasha, un orologio per quegli uomini che hanno le idee chiare su quali siano i canoni dell’eleganza e del lusso, e amano portare al polso con orgoglio il loro Cartier.
È del 1985, a distanza di oltre quarant’anni dall’esemplare originario, è tornato al polso di tutti coloro che si sono lasciati trascinare dal suo fascino discreto, fatto di linee pure e semplici quelle di un cerchio perfetto e di classici elementi fortemente legati alla tradizione della Maison.
Dando vita a una gamma estremamente varia per contenuti tecnici e valori espressivi, che ha scelto di volta in volta di diversificare materiali, colori, abbinamenti, e che prevede dimensioni crescenti. Questi ultimi entrati a far parte della collezione nel 2005, esattamente due decenni dopo il suo “rilancio” e a distanza di un decennio rispetto alla variante Pasha C, presentata nel 1995 e caratterizzata da un lieve ma evidente restyling.
Risale a due anni fa, quindi, la versione con cassa ampliata, per la quale si è studiata una linea più piatta. Oggi è la volta dell’interessante Pasha de Cartier 42mm Cronografo, collegato al precedente tre sfere sia per quanto riguarda le dimensioni sia, idealmente, per il movimento, un calibro raffinatissimo e di grande fascino ancora una volta realizzato per Cartier da Jaeger-LeCoultre.
Opportunamente messo a vista attraverso il vetro in zaffiro di cui è dotato il fondello dell’orologio, serrato da 8 piccole viti, il movimento meccanico a carica automatica fa bella mostra di sé svelando la straordinaria architettura compatta che riguarda il ponte superiore, in pratica un pezzo unico attentamente rifinito a Côtes de Genève e attraversato esclusivamente da tre “aperture” che scoprono, rispettivamente, i segreti del bilanciere, della ruota a colonne e di una parte del meccanismo di carica. Un insieme omogeneo sul quale si muove il rotore, abbellito anch’esso dall’elegante finitura a onde verticali e scheletrato al centro con l’emblema della doppia C intrecciata.