Non sarà mai ovviamente un orologio da polso, ma merita di essere conosciuto come segnatempo: il suo nome è “PulChron” ed è il primo orologio stellare che scandisce il tempo in base alla rapidissima rotazione delle pulsar.
Non è un orologio atomico, tarato per misurare il tempo in base alla frequenza di risonanza di un atomo di cesio, ma uno strumento pensato per scandire basandosi sui lampi di onde radio che le stelle di neutroni emettono ad intervalli regolari. L’Agenzia Spaziale Europea (Esa) è impegnata nel test del suo funzionamento dalla fine dello scorso novembre a Noordwijk nei Paesi Bassi, in modo tale di integrarlo in futuro nel sistema di navigazione satellitare Galileo. Per capire il suo funzionamento bisogna comprendere prima cosa sono le pulsar.
Praticamente vi sono delle stelle di neutroni, oggetti molto piccoli ma densi che nascono dal nucleo collassato delle stelle esplose, i cui elettroni sono fusi con i protoni a causa della fortissima pressione. Le pulsar sono proprio delle stelle di neutroni a rapida rotazione e dotate di campo magnetico che mettono lampi di onde radio ad intervalli estremamente regolari, perfetti per essere usati come unità di misura. ha spiegato Stefano Binda, supervisore del progetto Esa:
PulChron vuole dimostrare l’efficacia di un orologio stellare basato sulle pulsar per nuovi sistemi di navigazione satellitare in generale, e in particolare per quello di Galileo. Le misurazioni del tempo basate sulle pulsar nel breve periodo sono meno stabili di quelle con orologi ottici o atomici ma possono diventare competitive nel lungo periodo, nell’arco di decenni o più, superando la vita lavorativa di qualsiasi orologio atomico.
Interessante, no?