Come ogni oggetto meccanico anche gli orologi da polso hanno bisogno di manutenzione. È vero che essi vengono costruiti per resistere “senza data di scadenza”, ma il prendersi cura di loro non è mai tempo sprecato.
È importante comprendere che l’orologio dotato di movimento meccanico è costituito all’incirca da 200 parti tra ruote, viti, ponti e leve e che ognuna di queste singole parti è costretta a lavorare 24 ore su 24 e di continuo. Alcune di esse poi in pratica lavorano sotto sforzo, ovvero con attrito tra loro e questo può portare ad una maggiore usura. Avere cura del proprio accessorio da polso quindi non è una cosa assolutamente sbagliata, ma come agire?
Di solito per ciò che concerne il funzionamento delle parti interne esiste un olio specifico da utilizzare che non solo le lubrifica ma ne riduce per l’appunto l’usura perché ne diminuisce l’attrito: esso viene posto direttamente sulle parti al momento del montaggio dell’accessorio ma come tutte le cose con il passare degli anni l’olio si asciuga e invecchia smettendo di fare il suo compito.
Cosa si può fare quindi in tal senso? Ovviamente sottoporre il proprio orologio, al pari di una macchina, ad una revisione. Il tempo limite per questa azione è dai 3 ai 5 anni: prendendo in considerazione questo lasso si può parlare di manutenzione ordinaria. E’ inutile sottolineare che se si porta a far revisionare un orologio intorno ai 10 anni da quando lo si è comprato la situazione davanti alla quale l’esperto si troverà sarà senza dubbio più complicata.
Ecco cosa l’orologiaio sicuramente farà:
- revisione di ogni singolo pezzo
- lavaggio chimico delle parti
- riassemblaggio dell’orologio
- lubrificazione delle parti soggette ad attrito
- controllo delle guarnizioni e dell’impermeabilità
- taratura del meccanismo al secondo.
Tutto ciò renderà l’orologio a movimento meccanico come nuovo.