Si tratta dell’unico modello di idrocronometro collocato all’interno di un giardino pubblico. Sapete dove si trova? In Italia e precisamente in viale dell’Orologio del Pincio a Roma.
L’orologio d’acqua di cui parlano tantissime associazioni e organizzazioni ecologiste, è stato inventato nel 1867 da padre Giovan Battista Embriaco e presentato all’Esposizione universale di Parigi. E noi che abbiamo avuto l’EXPO in casa, non abbiamo più parlato di questa eccellenza dell’orologeria tricolore.
La particolarità di questo orologio a quattro quadranti, sta nel suo funzionamento che è garantito dall’acqua sottostante che aziona sia il pendolo che la suoneria. Purtroppo negli anni è stato oggetto di moltissimi atti vandalici e alla fine si è deciso di affidarlo per la manutenzione ordinaria e straordinaria, alla Scuola Elis. Così GreenMe racconta la storia e le particolarità meccaniche e scientifiche di questo oggetto ormai parte della Capitale:
L’ambientazione dell’orologio era stata curata, invece, dall’architetto di origine svizzera, Gioacchino Ersoch che scelse appunto come casa del meccanismo, una torretta lignea realizzata con l’utilizzo di ghisa fusa che riprende i motivi di un tronco di albero. I quadranti dell’orologio ad acqua sono visibili da qualsiasi direzione e lo stile floreale delle lancette si sposa perfettamente con l’ambiente circostante, tanto da dire che esso è un connubio ideale di arte e scienza. Questo esempio di architettura meccanica ha sempre suscitato la curiosità di passanti e visitatori, l’idea del suo creatore è stata quella di utilizzare la forza motrice dell’acqua per spostare il pendolo e caricare l’orologio, aggiungendo anche una suoneria che inizia a farsi sentire, grazie al riempimento alternato di due bacinelle. Se passate da Villa Borghese non dimenticate di fare un salto verso il viale dell’orologio al Pincio, per ammirare questa splendido capolavoro ottocentesco.