Ormai nell’era degli smartphone è facile che per la sveglia ci si affidi ad un telefono intelligente, di quelli che si accendono proprio per svegliarvi e che vi fanno scegliere tra numerose proposte musicali. Diverso è il caso della sveglia dell’orologio che si presenta come una complicazione romantica.
L’allarme, la sveglia, per gli orologi meccanici, è una complicazione esattamente come il tourbillon, la ripetizione dei minuti e via discorrendo. La sua efficacia è indiscutibile anche se il funzionamento di base è estremamente semplice.
Anche se l’allarme complicazione meccanica è semplice, per capirne il fascino bisogna un po’ entrare nei dettagli e dire che in alcuni cronografi è presente sotto forma di molla secondaria costruita ad hoc per ricreare il suono. Questo sarà una ripetizione meccanica di un tintinnio, ben distante dai nuovi sound elettronici di oggi.
Siccome non si può scegliere una canzone preferita, alla fine capita che questo meccanismo cada in disuso a favore dell’allarme degli smartphone. Da ricordare che l’impostazione deve essere fatta a mano e vista la possibilità di imprecisioni è sempre meglio inserire la sveglia qualche minuto prima del dovuto.
Dii positivo c’è che il rumore meccanico è forte rispetto a quelle digitale per cui resistere ad un bip è semplice esattamente com’è impossibile bypassare la sveglia meccanica. L’uso delle sveglie che si possono impostare manualmente non è comunque una novità dell’arte orologiaia. Si usavano già nel quindicesimo secolo anche se poi non si è mai approfondito il tema fino al 19esimo secolo, periodo in cui il tempo meccanico ha prevalso su tutti gli altri sistemi di monitoraggio della giornata e del tempo.
Nei libri di storia dell’orologio si spiega che il primo svegliarino, orologio da polso con sveglia, è apparso nel 1914.