Un articolo molto interessante del Corriere dello Sport rende noto che il mercato degli orologi sportivi è in crescita per via del maggiore interesse che anche coloro che non praticano sport nutrono nei riguardi di questi dinamici cronografi. Ecco qualche dettaglio sulla tendenza in questione.
a febbraio l’Italia era al quarto posto nel mondo per le esportazioni di orologi svizzeri. Lo dicono i dati della Federazione dell’industria orologiera elvetica. Il Corriere della Sera ha chiesto a Mario Peserico, Presidente di Assorologi e AD di Eberhard Italia, qual è la situazione nel nostro Paese:
“Ci sono segnali favorevoli. Lo conferma la recente indagine sugli acquisti, effettuata per noi da GfK: che, per la prima volta dopo cinque anni, registra una crescita sia in termini di valore che di volumi, almeno per quanto riguarda gli orologi con un prezzo medio attorno ai 180 euro.
L’analisi non comprende la fascia più alta, che peraltro è quella che ha sempre patito meno in questi anni. Oltre i dati ufficiali, però, la sensazione non è altrettanto buona: nel senso che i risultati sono positivi solo grazie al turismo. Gli italiani che comprano sono pochi.
L’unico aspetto su cui si può agire è il limite dell’utilizzo del contante: si parla di innalzarlo a tremila euro, dai mille attuali, e ci si augura che il nostro Governo lo faccia presto, prima possibile. Non solo perché sarebbe giusto uniformare le norme italiane a quelle degli altri Paesi europei, ma soprattutto perché si aiuterebbe a sbloccare la situazione”.
Il pubblico italiano continua ad amare gli orologi sportivi perché questi cronografi corrispondono alla capacità tutta italiana di saper osare: gli italiani sono stati i primi a indossare l’orologio sportivo anche con un abbigliamento più formale, in modo non pacchiano ma attentamente ponderato.