Ormai sembra che avere al polso un orologio supertecnologico sia un imperativo, invece c’è gente che rincorre gli orologi d’epoca e non soltanto per una mera questione ereditaria. C’è in giro gente che preferisce comprare un orologio vintage al posto di un orologio all’ultimo grido. Gli orologi d’epoca, quindi, stanno vivendo una loro seconda giovinezza. Parliamo di modelli realizzati negli anni Novanta o negli anni Ottanta. In tutti i settore si vive periodicamente il revival Anni X. Basta pensare che marchi dell’abbigliamento come Nike hanno fatto di questo revival delle vere e proprie collezioni.
Negli anni si è creato un mercato ad hoc per le cose d’epoca, per gli oggetti vintage, orologi inclusi. Alcuni modelli sono diventati popolarissimi per la loro unicità e costano molto soprattutto alla luce dell’usura e dell’invecchiamento che li contraddistingue.
Per esempio, il quadrante sbiadito con una colorazione bit è molto gradito. Difficilmente si trovano oggetti simili perché se anche si riesce a scimmiottare la forma di un certo cronografo, non se ne può imitare l’effetto dell’invecchiamento. In più c’è un questione estetica di fondo: l’orologio vintage sembra più puro dei prodotti tecnologici. Non sembra nemmeno associato al lusso benché i prezzi applicati a questi cronografi non siano proprio bassi.
Tra gli orologi d’epoca più gettonati troviamo i Patek Philippe, oppure i Rolex pre-Daytona. Questi orologi hanno una silhouette classica, propongono alcune funzioni eccellenti oltre quella di controllo dell’orario, hanno dimensioni accettabili ed esprimono un’eleganza che non ha bisogno di esagerare nelle forme per cogliere nel segno.