Breitling ha prodotto una serie limitata di cronografi di spiccato carattere sportivo che si rifanno a due categorie precise di orologi, uno al quarzo e l’altro meccanico. Coniugare due mondi non è certo semplice, ma la tecnologia in questo caso fa da trade union tra il classico e il moderno, il sacro e il profano, nonostante l’obiettivo sia unico per i due casi: la precisione assoluta.
Airwolf e Skyracer sono i due esemplari numerati che compongono la serie Breitling Raven, quarzo per il primo e meccanica per i secondo. Ciò che li contraddistingue è la lunetta in caucciù nero e il cinturino dal design sportivo, che presenta degli oblò lungo il profilo. Tra di loro sono praticamente uguali, tranne che per il display a cristalli liquidi per la versione al quarzo, che manca ovviamente nello Skyracer. Vediamoli singolarmente.
L’Airwolf monta un movimento proprietario denominato SuperQuartz a quarzo termocompensato (che tiene conto quindi delle variazioni climatiche per correggere le alterazioni della frequenza), che fa della precisione il suo vanto principale: cronografo a 1/100 di secondo,secondo fuso orario, ora UTC, allarme-sveglia, e un meccanismo di retroilluminazione che consente una visione ottimale in ogni condizione. Il display lcd è su due righe, mentre l’indicazione di ore, minuti e secondi di tipica fattura.
Lo Skyliner, dal canto suo, è praticamente identico, tranne che per il movimento calibro Breitling 78, un meccanismo che consente di visualizzare in modo duplice i tempi misurati, fornendo sempre un’alta precisione di lettura. Nel contatore dei 60 minuti si rilevano le letture inferiori a 1 ora, mentre i tempi più lunghi sono segnati da un contatore unico con due lancette.
La cassa è chiusa da un vetro in zaffiro antiriflesso su entrambi i lati, che rendono i cronografi impermeabili fino a 20 bar (200 m). Entrambi sono dotati di lunetta a cremagliera bidirezionale, con un regolo calcolatore circolare che in ambito di aviazione non poteva di certo mancare.